STORIA, MONUMENTI E LUOGHI D'INTERESSE TAVAZZANO CON VILLAVESCO
 

Storia

La località di Villavesco fu citata per la prima volta nel 994 come villa episcopi, ossia "villaggio di proprietà del Vescovo": da qui il nome di Villavesco. 

Appartenne ai signori di Salerano (1189) e ai Buttintrocca (1657), quindi ai Rezzonico, dei quali fu feudo fino al 1796. 

Nonostante l'importanza avuta nel medioevo, Villavesco perse l'autonomia già a metà del XVIII secolo, venendo aggregata a Modignano.

La località di Tavazzano, viene attestata nel 1125, quando Giovanni Trissino da Lodi fonda un ospedale dedicato a San Giovanni Battista, posto nel punto in cui la strada da Milano a Lodi varca il fiume Sillaro, nelle vicinanze dello stesso, è citata nel 1193 una battaglia detta del Guado, o del "Fossato di Lodi" combattuta tra i milanesi e una lega di città formata da Lodi, Cremona, Pavia, Bergamo e Como.

La prima unificazione dei centri dell'attuale territorio comunale si ebbe in età napoleonica (1809-16), con l'aggregazione di Tavazzano e Pezzolo di Tavazzano a Modignano. 

I due centri recuperarono l'autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto.

L'aggregazione definitiva si ebbe nel 1869. 

Il comune risultante dall'unione di Modignano, Pezzolo e Tavazzano prese il nome di Villavesco, poiché questa frazione, a causa della vicinanza alla strada piacentina ed alla ferrovia, aveva conosciuto un certo sviluppo.

Nel 1879 al comune di Villavesco venne aggregato il limitrofo comune di Cà de' Zecchi.

Durante il XX secolo si verificò un forte sviluppo edilizio e demografico della località Tavazzano, particolarmente nella fascia fra la Via Emilia e la ferrovia, intorno alla stazione ferroviaria. 

In seguito a ciò, nel 1954 fu istituita la nuova parrocchia di Tavazzano (fino ad allora tutto il territorio comunale dipendeva dalla parrocchia di Villavesco).

Nel 1963 la sede municipale fu trasferita da Villavesco a Tavazzano, e il comune di Villavesco prese l'attuale denominazione.

A partire dagli anni novanta del XX secolo la crescita edilizia, che non si è mai arrestata, ha finito per saldare tra loro le località di Tavazzano e Villavesco.




Monumenti e luoghi d'interesse

Sono due i monumenti più antichi del territorio: 

Tavazzano: l'edificio dell'ex chiesa che si affaccia sulla via Emilia, edificata nel 1627 e da tempo sconsacrata;

Villavesco: la chiesa parrocchiale risalente al 1630.

Degne di una sottolineatura sono pure la chiesetta di Modignano (risalente al Cinquecento), quella di Ca' de Zecchi (sconsacrata) e quella di Ca' Cesareo.

Nel 1947 inizia, con la posa della prima pietra, la storia della nuova chiesa. 

In quel periodo il parroco di Villavesco, visto il notevole sviluppo demografico e urbanistico del paese vicino, decise di far costruire a Tavazzano la nuova chiesa parrocchiale. 

Inizialmente vennero realizzati solo la parte dell'abside e la cupola, i lavori furono poi interrotti a causa di difficoltà tecniche e carenza di risorse economiche. 

Nel 1954 il Vescovo di Lodi decise di costruire due parrocchie distinte dedicando la chiesa di Villavesco alla Madonna Assunta e quella di Tavazzano a San Giovanni Battista.

La nuova chiesa di Tavazzano fu costruita nel corso di un decennio e venne inaugurata nel settembre 1960. 

Essa racchiude un antico dipinto della vergine Maria (Madonna del viandante), un S. Giovanni Battista attribuito ai Piazza da Lodi e belle opere d'arte contemporanea, tra le quali l'Ultima Cena di Alfredo Pettinari del 2001. 

A testimonianza della continua collaborazione tra il maestro Pettinari ed il parroco Don Gianfranco Pizzamiglio nel 2006 vengono inseriti sulle pareti della navata centrale due nuovi dipinti Il battesimo e L'annunciazione, mentre nel 2008 La crocifissione (olio su tela 3,70x2,50m) ed il Martirio di San Giovanni (olio su tela 3,70x2,50 m).

Nell'Aprile 2008 è stato inaugurato il nuovo impianto di illuminazione che si compone anche di un sistema di proiezione del cielo stellato calcolato all'anno zero sul soffitto di tutta la chiesa (450 m²) progettato da Giulio Podestà.

Nel 2019 è stato restaurato un dipinto seicentesco, raffigurante San Bassiano, a figura intera, in abito vescovile. 

L'opera è stata restaurata dalla Conservart snc, ed è esposta nella chiesa parrocchiale di Villavesco.




Dove sono collocati i sassi

064

La scarpa rossa è il simbolo della denuncia degli abusi sulle donne e del femminicidio.

106

Le parole di un uomo possono ferire peggio di una coltellata.

171

Una donna non dovrebbe mai difendersi da chi ama. Questa è la prima e unica regola che un vero uomo conosce!!!

183

La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci.

197

L'albero della vita è simbolo di rinascita. Una donna libera dal suo aguzzino deve avere la forza di rinascere e riprendersi la sua vita.

202

Rappresenta il cuore torturato di donne oggetto di violenza.

214

La panchina presente in molti comuni vuole essere un omaggio a tutte le donne che hanno perso la vita a causa di uomini troppo violenti.

243

Il fiocchetto rosso rappresenta il simbolo della lotta contro la violenza.

251

Il mostro non dorme sotto il letto. Il mostro può dormire accento a te.

286

Le donne che cercano di essere uguali agli uomini mancano di ambizione!!!

287

Tutta la violenza, tutto ciò che è tetro e ripugnante, non è potere, ma assenza di potere. 

288

Rappresenta il cuore incatenato ad un'amore che lo distrugge.

291

Una donna dovrebbe essere due cose: chi e cosa vuole.

295

La violenza è una mancanza di vocabolario.

299

Il motto del violento: "Vivi e lascia lividi"

318

Ogni volta che una donna lotta per se stessa lotta per tutte le donne!!!

347

Il male non è mai straordinario è sempre umano. Divide il letto con noi e siede alla nostra tavola.

353

La violenza sulle donne non può fermare la potenza del cuore delle donne.