STORIA, MONUMENTI E LUOGHI D'INTERESSE
SAN MARTINO IN STRADA
 

Storia

Località di antichissima origine, posta sulla strada romana che conduceva da Laus Pompeia, nei pressi dell'attuale Lodi Vecchio, a Cremona, fu attestata per la prima volta nel 975. 

Deve il suo nome ai Franchi che portarono in Italia il culto per San Martino, vescovo di Tours. Prima del XII secolo c'era un grande castello di proprietà dei vescovi di Lodi distrutto nel 1400. 

Nel 1159 l'imperatore Federico Barbarossa concesse San Martino in Strada al monastero di San Pietro in Ciel d'Oro.

Trovandosi lungo una strada, anticamente molto importante, l'abitato di San Martino in Strada col suo forte fu più volte preso, saccheggiato e smantellato. Il più famoso saccheggio ebbe luogo nel 1270 da parte di Napo della Torre, in guerra coi Visconti. 

Altre lotte locali si ebbero nel secolo XIV, e lo stesso Imperatore Arrigo VII ebbe occasione di fare intimidazioni agli abitanti di San Martino in Strada (XIV secolo).

Sul principio del secolo XVI, il paese fu devastato dalle soldatesche straniere, al punto che si dovettero lasciare incolti grossi possedimenti. 

Il 25 giugno 1526 si accamparono qui le truppe papali collegate coi Veneziani contro la Spagna, comandate dal Duce d'Urbino; qui vennero a consiglio i comandanti militari per poi muovere su Milano e provocare la resa del Duca Francesco II Sforza.

In età napoleonica (1809-16) al comune di San Martino in Strada furono aggregate Cà dei Bolli, Caviaga, Muzza Piacentina, Pompola, Sesto e Soltarico, ritornate autonome con la costituzione del regno Lombardo-Veneto. Cà dei Bolli e Sesto furono aggregate definitivamente nel 1869.

Negli anni 50-60 del XX secolo durante il grande esodo agricolo il comune registra una notevole flessione di abitanti. 

Dopo questo periodo il Comune incomincia a ripopolarsi e il trend continua. 

Ciò è dovuto, per la maggior parte, sia alla vicinanza con Lodi, sia alla possibilità di edificare con tipologie difficilmente possibili nel capoluogo.





Monumenti e luoghi d'interesse

Tranne la chiesa e la Cascina Barattiera, nel Comune non sono rimaste tracce del passato splendore. 

Gli edifici più notevoli, sotto l'aspetto paesistico-architettonico, risultano le case padronali delle vecchie cascine, la già citata Barattiera, la cascina a Cà del Conte, la Pompola, la Baggia, la Canova, la Campagna e la Villana.

La Chiesa parrocchiale è molto antica: se ne ha notizia sin dal XII secolo. 

La nuova è datata 1576. 

Il campanile invece è stato costruito più tardi, intorno alla fine del XVII secolo. 

La chiesa è intitolata a San Martino vescovo, nato nel 316 d.C.

L'autore del libro Lodi ed il suo territorio Giovanni Agnelli, nativo di San Martino in Strada, è considerato uno dei più famosi storici lodigiani.



Dove sono collocati i sassi

022

La scarpa rossa è il simbolo della denuncia degli abusi sulle donne e del femminicidio.

028

Rappresenta il cuore incatenato ad un'amore che lo distrugge.

058

La panchina presente in molti comuni vuole essere un omaggio a tutte le donne che hanno perso la vita a causa di uomini troppo violenti.

084

Le parole di un uomo possono ferire peggio di una coltellata.

093

Rappresenta il cuore torturato di donne oggetto di violenza.

151

L'albero della vita è simbolo di rinascita. Una donna libera dal suo aguzzino deve avere la forza di rinascere e riprendersi la sua vita.

156

Il mostro non dorme sotto il letto, il mostro può dormire accanto a te!!!

160

La violenza non è forza ma debolezza, nè mai può essere creatrice di cosa alcuna, ma soltanto distruggerla!!!

165

Violenza contro le donne è anche quando l'uomo dice frasi come "te la sei cercata" o "avete voluto la parità".

178

Il motto del violento "Vivi e lascia lividi".

200

Ogni donna merita un uomo che le rovini il rossetto, non il mascara!!!

204

L'amore non uccide.